I moderni approcci nel trattamento della Sindrome dell’Occhio Secco complessa
SALUTE OCULARE
1. Efficacia dei nuovi integratori di acidi grassi omega-3 e omega-6 in pazienti con Sindrome dell’Occhio Secco
L’integrazione alimentare con gli acidi grassi omega-3 (acido eicosapentaenoico [EA] e acido docosaesaenoico [DA]) e omega-6 (acido γ-linoleico [γ-LA]) allevia efficacemente i sintomi della Sindrome dell’Occhio Secco (DED). Questa integrazione è consigliata anche dagli algoritmi terapeutici della Tear Film and Ocular Surface Society (TFOS). A tale proposito, è stato condotto uno studio controllato randomizzato su 50 pazienti con DED per valutare l’effetto sui segni e i sintomi della DED dell’assunzione quotidiana di un integratore contenente EA (1200 mg) e DA (300 mg) con la nuova aggiunta di γ-LA (150 mg). I partecipanti sono stati randomizzati nel gruppo di trattamento (EA, DA e γ-LA; n=24) o nel gruppo placebo (olio di cocco e oliva; n=26) per tre mesi.
Dopo tre mesi, il gruppo di trattamento (−13,4 punti; p = 0,003) e il gruppo placebo (−7,8 punti; p = 0,02) hanno mostrato entrambi un miglioramento dei punteggi dell’indice per le malattie della superficie oculare (OSDI). Le analisi dei sottogruppi hanno rivelato che i partecipanti del gruppo di trattamento che avevano punteggi OSDI >52 al basale hanno ottenuto un miglioramento più significativo (−20,8±18,9 punti; p = 0,002) rispetto ai partecipanti del gruppo placebo (−8,4±14,3 punti; p >0,05) dopo tre mesi (Figura 1). Il gruppo di trattamento ha ottenuto un punteggio elevato dell’indice Omega-3 (2,7%; p <0,001), mentre il gruppo placebo non ha mostrato variazioni.1
Indice per le malattie della superficie oculare (OSDI) a 3 mesi
2. Opiorfina: una nuova frontiera nella gestione del dolore associato all’Occhio Secco
Ad oggi, non esistono opzioni terapeutiche efficaci per la gestione del dolore oculare cronico associato alla Sindrome dell’Occhio Secco, che continua a rappresentare una sfida terapeutica importante in oftalmologia e richiede lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche. Di recente, una nuova soluzione lubrificante contenente proteine e glicosaminoglicani solforati e non solforati con aggiunta di opiorfina è risultata efficace nella gestione dell’omeostasi corneale, nella differenziazione delle cellule epiteliali e nella cicatrizzazione delle ferite. Questo nuovo lubrificante aiuta a gestire il dolore oculare inibendo la degradazione dei peptidi endogeni, comprese le encefaline, e attivando così le vie oppioidi. I peptidi endogeni vengono rilasciati dal sito infiammatorio e inducono l’analgesia dell’occhio legandosi ai recettori oppioidi, compresi i recettori mu e delta. Giannaccare et al. hanno esaminato il ruolo emergente dell’opiorfina nella gestione del dolore e del fastidio oculare. Le encefaline forniscono un sollievo dal dolore di breve durata perché vengono rapidamente degradate da due enzimi: l’endopeptidasi neutra neprilisina (NEP) e l’aminopeptidasi N (APN). Gli studi preclinici hanno confermato che l’efficacia e la potenza dell’opiorfina sono paragonabili a quelle della morfina. Sette giorni dopo la somministrazione, l’effetto analgesico dell’opiorfina supera quello indotto dalla morfina (a una dose simile). L’opiorfina ha una minore capacità di indurre stipsi, tolleranza e dipendenza rispetto agli altri agonisti dei recettori oppioidi. Inoltre, l’opiorfina induce un effetto analgesico superiore agli altri inibitori di NEP e APN, compresi kelatorfano e tiorfano.2
Segnalazione dell’encefalina nella via del dolore
Bibliografia:
1. Ng A, Woods J, Jahn T, Jones LW, Sullivan Ritter J. Effect of a novel omega-3 and omega-6 fatty acid supplement on dry eye disease: a 3-month randomized controlled trial. Optom Vis Sci. 2022;99(1):67–75.
2. Giannaccare G, Ghelardini C, Mancini A, Scorcia V, Di Cesare Mannelli L. New perspectives in the pathophysiology and treatment of pain in patients with dry eye disease. J Clin Med. 2021;11(1):108.